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Continuo a dire ‘non ancora’

Sono della razza

di quelli che non cedono

se non hanno prima bevuto la feccia

della tazza.

Sono del partito

di quelli che non si arrendono

se non annusano l’acre sudore

del fallito.

Questi cavalli appena liberati dal giogo

impazziti di corsa e di aria

non si accorgono di recinti e corde.

Inutile avvertirli di ben altra prateria.

Fino a quando la tua attesa?

A quando la mia resa?

Nati nel buio

vorremmo accontentarci della penombra,

e odiare la piena luce.

Ma per fortuna

la vita ci disobbedisce,

sempre.

Che strano presagio:

è forse questa la cosa che nel tuo regno

chiamano

misericordia?

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Notte

Resta il silenzio

solo quello è utile

e lasciare che la notte

mastichi il suo tempo.

Ci siamo perduti l’anima,

uomini,

l’anima.

L’abbiamo perduta

quando abbiamo scambiato

le nostre scarpe da mendicanti

con le cattedre

accademiche.

E anche con poco guadagno:

l’illusione.

Volevamo insegnare l’anatomia del cuore

senza averne mai conosciuto il ritmo.

Del nostro.

Di notte.

Ora.

La notte misericordiosa

ci obbliga alla conoscenza,

paradosso della verità.

Silenzio adesso,

piccolo popolo, salvato

ma non per questo salvante.

Silenzio,

e fattene una ragione,

balconi discorsi e  strategie

sono di re e  generali.

La sentinella ha solo piedi e occhi,

poche volte in verità gli è richiesta la voce.

E i piedi della sentinella

sono aratri

sulla stessa via,

avanti

indietro

paziente

umile.

E gli occhi della sentinella

sono da conficcare nel buio,

benchè

stupidi di sonno

e di paura.

E quando incontrerà finalmente, davvero, il nemico

prima per la propria pelle

e poi, forse, per il mondo

come una supplica al mondo

unica parola d’odine:

“perdòno”

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All’arrivo

Ora capisci,

quando non serve più capire

quando la misura non funziona più.

Ora vedi

sull’orlo del cielo

in controluce il profilo

di questa piccola

piccola vita.

Sorridi

dell’affanno che avevi

e volevi spiegare

arrivare

colmare

bastare

completare

quello che non ha fine

quello che non ha orlo

quello che già è compiuto

appagato e sazio.

A chi ti chiede inutilmente

chi abbia amato di più

rispondi ora, mentre

si abbassano serene le palpebre nel sonno,

che non per la misura dell’amore

ma per aver guardato in me

il tuo volto,

che solo per questo

io  abbraccio

eternamente

abbraccio.

21-07-2014

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2012 in review

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2012 per questo blog.

Ecco un estratto:

The new Boeing 787 Dreamliner can carry about 250 passengers. This blog was viewed about 1.400 times in 2012. If it were a Dreamliner, it would take about 6 trips to carry that many people.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Continua ad arrivare, ti prego

“Io penso che non potrei più vivere se non Lo sentissi più parlare”

Moehler

Wild is the wind

(1957) Dimitri Tiomkin, Ned Washington

Love me love me love me
Say you do
Let me fly away
With you
For my love is like
The wind
And wild is the wind

Give me more
Than one caress
Satisfy this
Hungriness
Let the wind
Blow through your heart
For wild is the wind

You…
Touch me…
I hear the sound
Of mandolins
You…
Kiss me…
With your kiss
My life begins
You’re spring to me
All things
To me

Don’t you know you’re
Life itself
Like a leaf clings
To a tree
Oh my darling,
Cling to me
For we’re creatures
Of the wind
And wild is the wind
So wild is the wind

You…
Touch me…
I hear the sound
Of mandolins
You…
Kiss me…
And your kiss
My life begins
That is spring to me
All things
To me

Don’t you know you’re
Life itself
Like a leaf clings
To a tree
Oh my darling,
Cling to me
For we’re creatures
Of the wind
And wild is the wind
So wild is the wind

Wild is the wind
Wild is the wind
Wild is the wind

Note

Che ti nascondi lo so,

che fingi una faccia di pietra

e una storia di malavita

per non farti trovare,

anche questo so.

Che hai passato notti fredde sotto la pioggia battente

eppure credi alla tua unica

unica e impagabile solitudine

e che a volte ti piace

rotolarti nel fango delle tue passioni fallite no,

non puoi negarmelo.

Ma quando la senti mordere

quando la senti cantare

quando guardi le sue mani

sgranare la tastiera

come un rosario

quando ascolti la sua voce

di velluto

tagliata con il vetro di un blues

allora capisci che è la vita

amico

la vita

che non può smettere di cantare.

Ed io qui.

Su questa strada.

Ti aspetto.

 

 

 

 

Pulizia sia fatta

in nome della giustizia,

in nome della bontà,

in nome dell’amore,

in nome della verità

scrivo il tuo nome con l’inchiostro

sui muri della città

scrivo la tua vergogna

sullo schermo

dei terminali elettronici

in nome del popolo onesto

ti ammanetto

e senza esitazione ti immolo

sull’altare del libero pensiero.

un uomo cattivo chiede giustizia

ma solo uno buono

ha il diritto di farla

perchè è buono…già

perchè lo è,

giudice delle rotative

magistrato dell’edizione straordinaria

dio del motore di ricerca.

Milioni a lavarsi nelle docce

in nome dell’onestà.

Chi è rimasto, ditemi,

chi è rimasto a giudicare

il probo?

Abbiamo bisogno dell’infame

datemi un infame

appeso all’albero della vergogna

che salvi ancora un mondo

ebbro della propria rettitudine.

 

 

 

Avec toi

Je suis

avec toi

tous les jours

avec tes yeux

mes amis

je suis

dans ton espace

l’air  qui prend la place

de ton corp qui

es passé

je suis là

où es tu

maintenant.

Toi

ma joie.

V. Paterakis

 

Scorri in me

Un soffio tra le lunghe ciglia

come la prima neve sui pini

come l’accenno del desiderio

battito d’ali nel nido delle mani

 

La traiettoria degli occhi

non arriva qui

eppure mi sai, a sorriderti

e,

stupisci,

mi basta.

Potrei abbandonarmi all’assalto

ma preferisco

la dolcezza di un respiro

e contemplare

l’intatta bellezza

del tuo andare

sai

questa distanza

conserva te

parte di me

ben più che il sangue.

 

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